Villa Mansi |
Oggi vi racconteremo la cupa
storia di Lucida Samminiati, nobildonna lucchese del XVII secolo. Lucida sposò
il facoltoso gentiluomo Gaspare di Nicolao Mansi, di parecchi anni più anziano
di lei. Pare che Lucida fosse incredibilmente bella e che il suo temperamento fosse
quello di una donna spregiudicata alla ricerca di avventure extraconiugali
sempre nuove. Lucida Mansi viveva nel
culto della sua stessa avvenenza, che ammirava nei numerosi specchi con cui
aveva fatto ricoprire una sala di Villa Mansi, a Segromigno. La leggenda
popolare ci dice che fosse vanitosa al punto di arrivare a prendere la
decisione di vendere la sua anima al diavolo allo scopo di preservare la sua
bellezza nel tempo; un giorno del 1649 il diavolo avrebbe reclamato inesorabile
la sua anima, strappandola per sempre a questo mondo. Secondo il mito lo
spettro di Lucida Mansi, dall’aspetto di una donna bella e affascinante
esattamente come in vita, da allora si specchierebbe nel laghetto dell’orto
botanico di Lucca, proprio come faceva
in vita quando rimirava la sua immagine negli specchi di Villa Mansi: avvicinandosi al laghetto sarebbe possibile
vedere il meraviglioso viso di Lucida riflesso nell’acqua. Le suggestioni
popolari hanno probabilmente trasfigurato l’indole dissoluta e vanitosa di una
donna di incredibile avvenenza, e ci hanno tramandato la storia del suo patto
con il diavolo e del suo vanitoso fantasma, regalandoci in questo modo un
mistero forse razionalmente spiegabile ma sicuramente ricco di fascino e
sensualità.
Laghetto dell'orto botanico di Lucca |
TC